Un nuovo attenuatore d’onda ad alta tecnologia per il prestigioso One 15 Brooklyn Marina di New York.
Per gli appassionati di nautica che non conoscono le acque di New York, l’East River è un fiume trafficato come Times Square, ma con caratteristiche simili a quelle di uno stretto navigabile, non sempre piacevole e accogliente.
Il nuovo One 15 Brooklyn Marina lo ha scoperto a meno di un anno dalla sua inaugurazione nel 2016.
Le numerose correnti che si incontrano e si sviluppano in modo multidirezionale dall’incrocio tra i fiumi e l’Oceano Atlantico stavano danneggiando la struttura e le imbarcazioni ormeggiate lungo le banchine.
La necessità di un intervento era quindi evidente!
Purtroppo, lo scudo protettivo del porticciolo deviava solo parzialmente le onde verso il fiume e non riusciva a ridurre l’impatto delle mareggiate che si propagavano attraverso l’apertura sotto i moli. Per evitare ulteriori danni si è quindi reso necessario un intervento di ristrutturazione in chiave eco-sostenibile.
One 15 Brooklyn Marina: i problemi derivati dalle mareggiate e dal traffico
Ma le mareggiate sono solo una parte della storia. Il fiume è infatti un continuo via vai di mercantili e rimorchiatori, moto d’acqua che inseguono le scie delle numerose imbarcazioni da diporto piene di scattatori seriali di selfie e motovedette delle forze di polizia; senza dimenticare poi gli elicotteri a bassa quota che fanno incessantemente la spola tra il fiume e Manhattan per accompagnare i facoltosi uomini d’affari in città.
Tuttavia, per quanto tutto ciò possa sembrare frenetico, il vero “punto di svolta” è arrivato nel 2017, quando i traghetti ad alta velocità hanno aumentato la frequenza dei loro servizi, intensificando ulteriormente l’azione persistente dell’onda di rollio. LETTERALMENTE!
Attraverso una delicato lavoro di analisi e test ad alta tecnologia, un team di ingegneri è riuscito a trovare la soluzione migliore per contrastare il problema: un sistema di attenuatori d’onda in acciaio montati su chiatte d’acciaio a grande pescaggio.
Questa sistema ammortizza il bacino del porto turistico con un’ondulazione più dolce, riducendo le dimensioni e l’energia delle mareggiate in arrivo ed eliminando il movimento delle onde in eccesso.
Salvati dall’acciaio
L’amministratore delegato di One 15 Brooklyn Marina, Estelle Lau, racconta: “Inizialmente il porto turistico era stato progettato utilizzando esclusivamente ancoraggi Seaflex, ma ci siamo accorti che il crescente traffico di imbarcazioni e traghetti lungo il canale era eccessivo per il sistema. Così abbiamo costruito i nuovi attenuatori utilizzando lo stesso concetto degli approdi dei traghetti di New York, inserendo quindi dei pali per rafforzare ulteriormente il sistema, raddoppiando la larghezza e triplicando la profondità dell’attenuatore“.
Il gruppo SUTL di Singapore, noto per gli splendidi porti turistici in tutta l’Asia, e la società di consulenza TMS Waterfront si sono occupati della riqualificazione della struttura che, estesa su una superficie di otto acri, oggi dispone di 102 posti barca in grado di ospitare imbarcazioni fino a 90 metri di lunghezza, compresi superyacht oceanici a grande pescaggio. Dalla riapertura, avvenuta nel maggio del 2019, il progetto multifase da 28 milioni di dollari ha ottenuto continui apprezzamenti e risultati positivi, non senza tuttavia numerosi ostacoli lungo il percorso:
1- Affrontare le problematiche ambientali e ottenere tutti i permessi necessari è stato un processo lungo che ha coinvolto SBS, Army Corp, Agenzia Ambientale e MTA (Metropolitan Transit Authority).
2- La posizione del treno della metropolitana R che passa sotto la struttura ha richiesto una riduzione dei pali in prossimità dei tunnel e ha impedito l’uso di ancoraggi e cavi.
3- Con tutte le precauzioni del caso, è stato necessario installare un sofisticato sistema di monitoraggio per evitare l’area di impatto delle gallerie durante l’infissione dei pali lungo l’attenuatore.
4- È stato necessario ridurre al minimo le interruzioni delle attività estive del porto turistico.
Il team di ingegneri ha saputo rispettare le regole e le restrizioni obbligatorie imposte nel corso dell’impegnativa ristrutturazione dell’infrastruttura. Innanzitutto, i grandi blocchi di cemento inizialmente installati per ancorare le banchine sono stati riutilizzati per la banchina interna sul lato meridionale del porto. Successivamente, due chiatte in acciaio di 185 piedi, chiamate Little Bear One e Little Bear Two, e Polaris, la terza chiatta da 300 piedi con un baglio di 9 metri e un pescaggio di 3, sono state fissate al fondo marino, per poi zavorrare gli attenuatori su pali e infilarli nella baia.
Una marina “vivace”
La conservazione del panorama proiettato sullo sfondo del versante meridionale della Grande Mela, grazie all’attento posizionamento delle palafitte, è stato un altro dei risultati più importanti di questo ambizioso progetto.
Panorama a parte, il porto ospita anche il Community Dock con una ricca offerta di programmi e attività low cost che rendono la marina accessibile a tutti, armatori e non.