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Magazzù M16: 100 miglia di mare mosso, a bordo di una fuoriserie.

Magazzù M16: ecco come naviga la nuova ammiraglia quando le condizioni si fanno dure. 

Da sempre Magazzù rappresenta l’icona indiscussa dei maxi-rib d’alta gamma, gommoni affascinanti, che fanno della bellezza e dell’affidabilità in mare i loro punti di forza. Presupposti che meritavano di essere approfonditi a dovere, in occasione dell’anteprima mondiale della sua nuova ammiraglia: il nuovissimo Magazzù M16.

MAGAZZÙ M16: LA PROVA IN MARE

“Sono condizioni proibitive per la maggior parte delle imbarcazioni quelle che ci aspettano”.

A questo penso mentre salgo a bordo del nuovo Magazzù M16, siamo nel porto mercantile di Genova e il maxi-rib da 17 metri è stato appena scaricato dalla nave che lo ha portato qui, direttamente da Palermo, la sede storica del mitico cantiere siciliano.

Ci aspettano 100 miglia di mare per arrivare a Cannes, una rotta che ci porterà ad affrontare condizioni meteomarine progressivamente più impegnative, con un ultimo tratto che, almeno sulla carta, è decisamente fuori scala.

L’ingegneria navale di questo maxi-rib è stata studiata a fondo da Alfredo e Renato Magazzù, due professionisti che non hanno certo bisogno di presentazioni. Un esperienza preziosa, che proprio con questa realizzazione raggiunge il suo apice visto che, per la prima volta nella storia del cantiere, è stata studiata una carena appositamente pensata per i motori IPS e, per questo motivo, priva di redan.

A bordo con me c’è Claudio Magazzù, designer e progettista del nuovo M16, con lui ho già navigato parecchio, è uno skipper esperto, a cui piace molto navigare a bordo delle sue creazioni e, credetemi, questa non è una caratteristica cosi comune…

Fuori dal porto troviamo subito un onda lunga che, come la legge di Murphy sempre vuole, viene ovviamente da prua. Mi metto al posto di guida e porto le manette in avanti mentre Magazzù M16,  spinto dai suoi due Volvo Penta D8-IPS-800 (da 600 cavalli l’uno) entra facilmente in planata senza quasi cambiare il suo assetto.

Questa caratteristica mi colpisce, le imbarcazioni dotate di IPS, per via delle eliche traenti, normalmente tendono ad affondare parecchio la poppa, un comportamento fastidioso, da cui questo maxi-rib sembra indenne.

Mi porto intorno ai 30 nodi di velocità, la prua del Magazzù M16 fende l’onda lunga senza alcun problema, mentre a bordo il comfort di navigazione è notevole, decisamente superiore alla media. Un occhio al display e scopro che stiamo consumando solo 6,2 litri al miglio che, per una barca da quasi 17 metri e 20 tonnellate (abbiamo i serbatoi pieni) non è davvero male!

Visto che ancora il mare ce lo consente do fondo alle manette, l’accelerazione è poderosa e i numeri del GPS salgono rapidamente. Magazzù M16 arriva agevolmente a poco più di 38 nodi poi gioco con il trim e, sorpresa,  superiamo i 40 nodi! È la prima volta che mi capita (ed io di barche ne provo parecchie) con una barca motorizzata IPS.

Rallento e mi porto intorno ai 30 nodi, poi accosto rapidamente a sinistra, il maxi-rib si inclina, entra in una virata stretta, navigando come fosse sui binari. Controviro a dritta e di nuovo, con un’agilità impensabile per una barca di queste dimensioni, mi trovo ad essere schiacciato dalla forza centripeta sulle nuove mura.

E’ una barca viva, viva e reattiva, questo nuovo Magazzù M16. Un maxi-rib che riesce decisamente a regalare adrenalina quando glielo si chiede.

Proseguendo la nostra rotta, come da previsione, quando siamo al largo di Loano arriva il vento e l’onda comincia a girare al giardinetto e ad ingrossare. Aumenta progressivamente e, nei pressi di Imperia, raggiunge i due metri abbondanti d’altezza.

Magazzù M16 però continua a navigare in scioltezza intorno ai 28/30 nodi. Con un comfort che ha del soprannaturale affronta le onde e le supera, senza urti e senza incertezze. Certo, bisogna guidare in queste condizioni ma, almeno per ora, non sentiamo l’esigenza di dover rallentare.

Le ultime 20 miglia son le più difficili. Il cielo si fa nero ed il vento aumenta ancora. Le onde son davvero alte ora, decisamente superiori ai 3 metri. Le creste frangono ed il vento porta la spuma bianca a bordo.

In queste condizioni devo necessariamente cambiare lo stile di guida, riduco la velocità e comincio ad utilizzare le manette. E’ necessario rallentare quando si scende nel cavo, per poi accelerare quando si risalgono queste montagne d’acqua. Anche il timone è fondamentale in questa situazione, le onde che arrivano al giardinetto tendono a spostare la poppa per cui bisogna anticiparle contrastando, per poi tornare in rotta.

A bordo del Magazzù M16 però regna la calma, navigando intorno ai 23/24 nodi di velocità media, con le accortezze appena citate si affronta la situazione in completa sicurezza, anche in questo caso con un comfort decisamente fuori dal normale. Questa barca non sbatte mai sull’onda.

Arriviamo quindi a doppiare Cap d’Antibes, entriamo in copertura delle isole ed il mare si da pace, progressivamente l’onda diminuisce e si trasforma in onda lunga. 

Ci affianca un motoscafo blu sui 12 metri che ha evidentemente voglia di gareggiare. Guardo Claudio, lui sorride ed io affondo di nuovo le manette. Magazzù M16 schizza in avanti, raggiunge in un attimo i 40 nodi per nulla impensierito dall’onda lunga che attraversa senza problemi.

Navighiamo cosi, affiancati al motoscafo, per una manciata di secondi poi arriva un’onda più alta delle altre ed il motoscafo s’ingavona e rallenta bruscamente sollevando una colonna d’acqua alta sei o sette metri.

Noi invece continuiamo sorridenti la nostra corsa, mentre questa fantastica barca corre libera e serena sull’acqua, fino al limite della zona a bassa velocità, nei pressi di Cannes, dove dobbiamo necessariamente rallentare.

Mentre navighiamo piano io ripenso alla mia riflessione iniziale: “Sono condizioni proibitive per la maggior parte delle imbarcazioni” e non posso fare a meno di notare che, evidentemente, avevo proprio ragione…

DATI DELLA PROVA

RPMVELOCITÀLITRI ORA TOTLITRI MIGLIO TOT
                  6005,85,81,0
1.0008,518,72,2
1.2509,631,73,3
1.50011,058,35,3
1.75013,481,76,1
2.00019,0110,25,8
2.25024,2145,26,0
2.50028,2172,06,1
2.61030,3187,96,2
2.75032,2202,96,3
3.00036,9239,96,5
3.25040,3266,06,6

COME È FATTO IL MAGAZZÙ M16

Cominciamo subito col dire che due Magazzù uguali non esistono. Il cantiere costruisce infatti in modalità semi-custom, personalizzando quindi abbondantemente ogni gommone sulla base delle preferenze degli armatori.

L’esemplare in prova, che rispecchia le caratteristiche scelte dal suo illuminato armatore, oltre alla scelta della motorizzazione IPS, ha desiderato degli interni che rispecchiassero le sue necessità. Appena scesi al ponte inferiore troviamo infatti ad accoglierci una dinette che, munita di divano ad L e tavolo a dritta e di un divano contrapposto a sinistra, può ospitare comodamente 5/6 persone.

Da qui parte un corridoio che ospita due ampi bagni dotati di docce separate, munite anche di sedute. Proseguendo verso prua si apre invece la cabina armatoriale che, dotata di letto centrale king size, è letteralmente costellata di armadi ed armadietti che consentono una grande capacità di stivaggio.

Tornando verso poppa si scopre la seconda cabina del Magazzù M16 che, pur essendo posizionata sotto il pozzetto, riesce comunque ad offrire un’altezza più che sufficiente per dormire comodamente. Anche in questo caso il letto è di dimensioni decisamente abbondanti.

Il piano di coperta è caratterizzato da un’enorme spiaggia di poppa che nasconde una coppia di utilissimi gavoni. Proseguendo verso prua troviamo un prendisole centrale che contribuisce a creare il divano di poppa della dinette esterna. 

Quest’area è decisamente grande e funzionale, qui troviamo due divani contrapposti, uno ad U ed uno tradizionale, che consentono a 8 persone di cenare molto comodamente. Il divano prodiero, grazie ad uno schienale movimentabile, si trasforma in un tanto utile quanto comodo secondo divano fronte marcia. Ben 5 infine i frigo che adornano la consolle che ospita la cucina che, a scelta, può accogliere lavandini, piastre di cottura e grill. Tutta questa zona è ombreggiata dall’Hard-Top e dal tendalino che si estende elettricamente.

Al di sotto dell’enorme Hard-Top troviamo il cockpit di comando che ospita quattro posti fronte marcia. La consolle di comando è posizionata a dritta e fornisce spazio a sufficienza per alloggiare due display molto grandi e tutta la strumentazione elettronica di bordo.

All’estrema prua troviamo un secondo grande prendisole che, grazie al divano contrapposto, forma un secondo e prezioso ambiante conviviale.

DATI TECNICI

Lunghezza fuori tutto16,70 m
Baglio max 4,80 m
Acqua400 L
Carburante2 x 1.000 L
Potenza max installabile1.800 hp
Versione IPS2 x  D8 IPS 800 da 600 hp
Versione fuoribordo 3 x 600 hp
Omologazione CEB – 20 Persone
Luca D'Ambrosio

Editor-in-Chief and Journalist. With more than 30 years spent in the publishing industry and 20 sailing and racing with his boats Luca have a very deep working nautical knowledge.

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