International Smart & Sustainable Marina Awards, le fasi finali dei premi per la nautica sostenibile
Si è tenuta il 24 e 25 settembre scorsi la fase finale della selezione dei candidati agli International Smart & Sustainable Marina Awards, il concorso tra le migliori innovazioni tecnologiche ed ecosostenibili per la nautica, che viene assegnato al termine del Monaco Smart & Sustainable Marina Rendezvous organizzato da M3 (Monaco Marina Management), esperti in sviluppo, gestione e promozione di porti turistici e yacht club. «Vogliamo incoraggiare iniziative per costruire una nautica da diporto più eco-responsabile. Le infrastrutture come i porti turistici devono riflettere uno yachting contemporaneo più sobrio, in linea con le sfide ambientali che stiamo affrontando al giorno d’oggi», afferma Bernard d’Alessandri, presidente del Cluster Yachting Monaco e segretario generale dello Yacht Club di Monaco.
Gli International Smart & Sustainable Marina Awards sono sostenuti dalla Fondazione Principe Alberto II di Monaco, dal programma di transizione digitale del Principato di Monaco, nonché da UBS, Gruppo MB92, Bombardier, GV Investments, Xerjoff e Royal Caviar House. Spiega José Marco Casellini, amministratore delegato di M3: «È molto importante mettere tutti in contatto con chi sta dietro le innovazioni per l’ecosistema nautico. La sostenibilità è oggi al centro delle decisioni di investimento nel settore».
La fase finale della selezione degli International Smart & Sustainable Marina Awards
Per partecipare agli International Smart & Sustainable Marina Awards, i vincitori devono superare un processo di selezione composto da colloqui individuali e poi un incontro collettivo con gli oltre 60 esperti che compongono la giuria internazionale. Tra gli iscritti, sono stati selezionati per la fase finale 50 startup e 20 porti turistici e architetti provenienti da 26 Stati del mondo.
Nello specifico, i progetti selezionati alla fase finale degli International Smart & Sustainable Marina Awards riguardano la gestione dell’acqua, dell’energia e dei rifiuti, la mobilità, la sicurezza, l’edilizia, le attrezzature e le strutture portuali; il tutto con l’ottica di far fronte ai cambiamenti climatici e di proteggere e rigenerare la biodiversità marittima. «Per quanto riguarda le startup, i colloqui svolti dai membri della giuria sono stati 245, e il 75% di questi ha ottenuto il punteggio massimo di 10 sul criterio di interesse», sottolinea Géraldine A. Gustin, CEO di Blumorpho. «Quest’anno il livello delle innovazioni proposte ha superato il record. Una delle sfide di questo lavoro, per i membri della giuria, è quella di dover fare delle scelte tra innovazione nel campo energetico, del sequestro di carbonio, della gestione delle acque e anche soluzioni specifiche per la gestione quotidiana dei porti turistici. Le discussioni a tal proposito sono molto interessanti».
I finalisti degli International Smart & Sustainable Marina Awards sono suddivisi in tre categorie: Startup e Scaleup, Marina e Architetti. Quest’anno, inoltre, c’è un nuovo concorso di idee per ispirare architetti e studenti a creare progetti di lungomare che non siano solo attraenti e funzionali, ma anche sostenibili. «È la prima volta che facciamo questo tipo di competizione e sembra molto promettente per il futuro», afferma il presidente della giuria, il famoso architetto Jean-Michel Wilmotte. «Abbiamo avuto alcune proposte davvero sorprendenti che mostrano come si sta evolvendo il mondo della nautica da diporto e il suo ambiente».
Il turismo sostenibile in una prospettiva europea e internazionale
In attesa di conoscere i vincitori, la fase finale degli International Smart & Sustainable Marina Awards è stata incorniciata da alcune iniziative di dibattito pubblico sui temi di cui si occupa il concorso. Ad aprire il calendario lunedì 25 settembre è stato Olivier Darrasson, delegato generale del Club degli investitori del Mediterraneo, che ha presentato insieme a Yassine Bouahara, presidente del gruppo Tell, il PLIFF (PAMEx Local Investment Finance Facility), uno strumento di finanziamento per progetti ambientali nel Mediterraneo, compreso il progetto per l’elettrificazione green dei porti turistici.
In seguito si è tenuta la tavola rotonda dal titolo “L’impatto della nuova generazione di yacht sulle infrastrutture dei porticcioli“, con Martinho Fortunato, presidente ICOMIA (International Council of Marine Industry Associations), Alex Bamberg, CEO di Aqua superPower, e Marcello Maggi, presidente di Wider Yachts, i quali hanno esaminato le esigenze delle infrastrutture a lungo termine fino a casi concreti in termini di elettrificazione e rifornimento con i nuovi carburanti alternativi, soprattutto per le imbarcazioni più grandi come i super yachts. Le discussioni hanno riguardato non solo il Mediterraneo occidentale, ma anche i Caraibi, il Mediterraneo orientale e il Mare del Nord.
Il giorno successivo si è concentrato sul turismo sostenibile. Con 960 milioni di turisti registrati nel 2022 secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo, i ricavi del turismo internazionale sono nuovamente in aumento dopo il covid, avendo superato la soglia dei 100 miliardi di dollari. Il settore sta dunque ora lavorando in modo proattivo verso un turismo più responsabile: se n’è parlato con Linos Voskarides (responsabile della politica marittima della Commissione europea), Alessandra Priante (Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite), François Guerquin (direttore di Plan Bleu) e Christophe Madrolle (presidente dell’Associazione Biodiversità, Mare e Commissione Costiera, Parchi Naturali Regionali, Rischi – Preparazione della Convenzione globale sulla natura). Il dibattito si è poi spostato sulla situazione internazionale e sulla crescita dell’ecoturismo in Medio Oriente, con la presenza di Ana Elena Pinto Lizano (ambasciatrice del Costa Rica per la Francia e l’Unesco), il principe Saud bin Turki Al Saud (direttore dei partenariati strategici per l’Unesco), il contrammiraglio Reda Ahmed Ismail (capo del settore dei trasporti marittimi e ministro del turismo e delle antichità della Repubblica Araba d’Egitto) ed Elisabeth Anna Rebecca Chouraki (esperta tecnica internazionale di PAMEx, Piano d’Azione per un Modello del Mediterraneo).
Tutte queste iniziative sono state organizzate in conformità con la volontà del presidente dello Yacht Club di Monaco, il principe Alberto II, il quale ritiene che «di fronte all’emergenza climatica, è imperativo che le prove sostituiscano tutte le promesse». Per questo, lo Yacht Club di Monaco mira a posizionare il Principato come forza trainante per nautica responsabile, aprendo la strada a innovazioni che potrebbero svolgere un ruolo decisivo in futuro.