Il nuovo Ice 70 è una delle barche a vela più attese dal mercato e per poterla giudicare correttamente non basta esser giornalisti.
Per giudicare correttamente uno yacht di questa portata devi necessariamente esser stato un armatore. Un armatore che, pur amando intensamente la propria barca, abbia avuto quell’esperienza che gli permette di riconoscere tutti quei piccoli difetti che poi, alla fine, spesso ti portano a volerla cambiare, all’inseguimento continuo di quella perfezione che tutti gli armatori esperti desiderano quando sono in mare.
Senza aver fatto questo percorso sarebbe altrimenti impossibile capire come, salendo a bordo del nuovo Ice 70, pur dopo un’affannosa ricerca, il nostro indomito spirito critico sia stato inevitabilmente sostituito da una gratificazione pressoché totale.
Questo yacht a vela rappresenta infatti un salto quantico in avanti, sia per il cantiere che per il segmento dei “Blue water cruiser” che, fino a ieri dominato dai grandi e blasonati cantieri del Nord-Europa, da oggi ha un nuovo esempio da seguire.
Ice Yachts e Umberto Felci sono riusciti a sintetizzare in quest’imbarcazione la quintessenza dell’andar per mare, in un equilibrio pressoché perfetto fra prestazioni e marinità, bellezza e spazi abitativi, qualità costruttiva e design.
Ecco perché il nuovo Ice 70 è a nostro giudizio il miglior “Blue water cruiser” che abbiamo provato negli ultimi anni, scopriamo insieme perché.
La prova dell’Ice 70
Ho avuto la possibilità di provare a lungo questa barca a vela, per ben due volte, sotto l’attenta guida del suo comandante. Un uomo di grande esperienza, sia di navigazione che di costruzione. Dote essenziale quando si approccia la realizzazione di un Ice Yachts che, come risaputo, costruisce sostanzialmente in modalità custom.
Non mi stupisco quindi di trovare a bordo un “setting” delle manovre improntato alla conduzione semplificata di quest’imbarcazione che, volendo, può essere portata anche solo dal suo comandante.
Entrambe le ruote sono dotate di una serie di pulsantiere che permettono di fare praticamente tutto. Da qui posso virare e regolare di fino il fiocco e la randa, cosi come “aggiustare” il gennaker, il paterazzo ed il vang.
Uscita di prova, le prime impressioni sull’Ice 70
Presa confidenza con i comandi metto le mani sulla ruota e, a dispetto del poco vento e del mare mosso di scaduta che affligge la prima giornata di prove, Thalassa parte subito di bolina larga, accelera rapidamente ed arriva in un attimo alla velocità del vento. Ci saranno 5/6 nodi di reale ed un metro abbondante d’onda, condizioni che normalmente ci farebbero soffrire ma lei, leggermente inclinata su un fianco, macina strada come niente fosse. A 40 gradi dall’apparente la barca accelera vistosamente e supera di mezzo nodo la velocità del vento, ci sono tutti i presuposti per divertirsi davvero in condizioni ottimali.
Ma è la sua capacità di fendere le onde senza rallentare che mi stupisce, cosi come la naturale tendenza a non rollare, nemmeno andando a motore. Prendo nota mentalmente di queste caratteristiche mentre rientriamo in porto, questa era un’uscita di prova, destinata unicamente ad armare le vele per la prima volta, saremo a bordo nuovamente fra pochi giorni, con la barca in perfetto stato.
Seconda uscita, oggi si fa sul serio
Torniamo a bordo dopo qualche giorno e troviamo l’Ice 70 in perfetto stato. Sul bompresso è già armato il Code 0 rollabile e fuori ci sono 7/8 nodi di vento stabile, il mare è leggermente mosso. Usciamo in men che non si dica dall’ormeggio grazie alle due eliche di manovra (prua e poppa) e, altrettanto velocemente la randa rollabile nel boma va a riva, poggiamo, srolliamo il fiocco e si parte.
Poggio per farle prendere velocità e il Thalassa parte a razzo.
Non mi fraintendete, non parte come una barca da regata che, nervosa, sbanda ed accellera. Reagisce più progressivamente, senza esasperazioni, in un perfetto equilibrio complessivo, come un vero blue water cruiser deve saper fare. In un attimo però siamo già a 8 nodi che, considerando la velocità del vento e le dimensioni del fiocco sono davvero tanta roba…
Stringo è l’inclinazione aumenta, a 30 gradi facciamo 7,4 nodi di velocità con meno di 8 di reale. La sensazione è quella di poter andar dovunque in queste condizioni, l’Ice 70 scivola sull’acqua e fende le onde senza rallentare, naviga con una stabilità e una costanza impressionante.
Decido di provare a stringere ancora, qui è molto semplice, premo il pusante che sposta il “traveler” (carrello di trasto randa) sopravento, do una strizzata al fiocco e… E il Thalassa non si ferma, a 20 gradi dall’apparente ancora facciamo 6,6 nodi, la barca è sbandata ma non accenna a diventar nervosa, il timone rimane neutro e io sono ancora una volta impressionato dalle prestazioni di questa barca.
La chiglia retrattile (Cariboni) porta il pescaggio da 2,8 a ben 4,5 metri e, sia in bolina che in quanto a stabilità, fa davvero la differenza, specialmente quando è associata ad un timone profondo come questo (2,8 metri).
Poggio, chiudiamo il fiocco, apriamo il Code 0 ed è come mettere il turbo. Il Thalassa passa abbondantemente la velocità del vento ed ingrana una marcia in più. Voliamo costantemente ben sopra gli 8 nodi, sfiorando in più di una occasione i 9. La velocità è alta ma quello che continua ad impressionarmi è la stabilità e la tranquillità con cui ci si muove a bordo in queste condizioni.
Lascio davvero malvolentieri il timone al prossimo giornalista e mi siedo a scrivere le sensazioni a caldo sul taccuino. Sorrido mentre compaiono le prime parole che, forse in modo un po’ brusco, riescono a descrivere al meglio la sintesi di questi due giorni di prove.
“Cantieri nordici attenti, cosi sopiti nel vostro prestigio non vi siete resi conto che vi stavano allegramente passando da sottovento.”
Perché questo nuovo Ice 70, diciamolo senza timori reverenziali, naviga ed è costruito molto meglio di tutto quanto abbiamo provato finora.
I dati della prova
PRESTAZIONI A VELA | PRESTAZIONI A MOTORE | |||||
Fiocco | ||||||
Vento reale | Angolo | Velocità nodi | Giri motore | Velocità nodi | Consumo l/h | |
7,5 | 20 | 6,6 | 750 | 3 | 0,7 | |
7,6 | 30 | 7,4 | 1000 | 4,2 | 1,4 | |
7,8 | 40 | 7,6 | 1500 | 5,4 | 4 | |
8,4 | 65 | 7,9 | 2000 | 7,8 | 9,7 | |
8,5 | 90 | 8,2 | 2100 | 8 | 11 | |
2200 | 8,7 | 13,4 | ||||
Code 0 | 2400 | 9,5 | 17,3 | |||
Vento reale | Angolo | Velocità nodi | 2600 | 9,9 | 21,6 | |
7,5 | 70 | 8,5 | 2800 | 10,2 | 27,3 | |
7,5 | 90 | 8,8 | 3000 | 10,3 | 39 | |
7,5 | 120 | 8,3 | 3250 | 10,4 | 45 |
Come è fatto il nuovo Ice 70
Premettendo che ogni Ice Yachts è diverso dagli altri per via della costruzione custom, il Thalassa è stato interamente realizzato sulla base delle richieste del suo fortunato armatore.
Costruito in composito con la tecnica dell’infusione, il nuovo Ice 70 fa un uso estensivo della fibra di carbonio per lo scafo, la coperta e le strutture, garantendo cosi una grande rigidità e notevoli coefficienti di sicurezza. La coibentazione e l’insonorizzazione sono sopraffine, scendendo sottocoperta in navigazione la sensazione di pace e silenzio è massima, si percepisce a malapena lo sciabordio delle onde.
Notevole la realizzazione del dodger a scomparsa totale e del bimini in carbonio, specifiche richieste dell’armatore. Quest’ultimo è realizzato da due archi di carbonio profilati in maniera aerodinamica ed è dotato di illuminazione interna. Le panche del pozzetto sono oversized e, approfittando dell’inclinazione del rised saloon, offrono due chaise longue che definire comode sarebbe riduttivo.
Il piano velico di coperta è semplicemente perfetto: trichetta autovirante, fiocco a bassa sovrapposizione e definiera strutturale su cui armare il Code 0 o un Gennaker di grandi dimensioni. Una dotazione che, abbinata alla randa avvolgibile nel boma, regala a questa barca la possibilità di navigare in ogni condizione metereologica senza sforzi e senza rischi.
Celati sotto alla coperta, avvolgitori e winch di tonneggio rendono tutto molto semplice senza ipotecare il design sopraffino di questo maxi yacht che, di nuovo senza timore, anche in quanto a bellezza pura, davvero non teme confronti.
Gli interni
E se le prestazioni ci avevano conquistato è scendendo negli interni che riceviamo il colpo di grazia definitivo. La qualità delle realizzazioni è visibile ovunque, finissime le essenze cosi come i pellami utilizzati, ricche le dotazioni e l’accessoristica. Ulteriore dimostrazione di una supremazia qualitativa indiscutibile.
L’armatore del Thalassa qui dimostra un gusto sopraffino ed una grande esperienza nautica.
Da un lato gli accostamenti cromatici che, pur rimanendo moderni, conservano un gusto per l’arte marinara che qui è chiaramente visibile e, cosa che condivido in pieno, restituisce ancora la certezza di essere su di una barca e non nella camera minimal di un albergo a cinque stelle.
Dall’altro la configurazione degli interni che utilizzano tutta la sezione poppiera dell’imbarcazione per realizzare la cucina, gli alloggi dell’equipaggio e un bagno giornaliero di indiscussa utilità.
La cucina è disposta ad U e fa invidia a quella di una villa, punto focale della vita a bordo è collegata anche direttamente ai quarti dell’equipaggio tramite un passaggio interno, realizzando cosi di fatto una circolazione di bordo degna di un superyacht.
La dinette è sconfinata e approfitta del baglio massimo per offrire divani tavoli e sedute in abbondanza. Geniale l’utilizzo della paratia della deriva retrattile che viene utilizzata sia per realizzare un secondo salottino privato (dal quale si può guardare la televisione a megaschermo) che per delimitare i confini della cabina VIP, dotata di servizi privati con doccia separata
Ma è l’appartamento dell’armatore che davvero ci sconvolge. Dal disimpegno si accede a dritta al locale bagno privato che, c’era da aspettarselo, e di dimensioni ben più che generose e dotato di una doccia separata con seduta tipo “sauna finlandese”. Proseguendo a sinistra si trova un piccolo ufficio privato che, dotato di sedia girevole, di librerie dedicate e di un display che replica i plotter di bordo, realizza un ambiente tanto bello quanto utile. Alle sue spalle si apre il letto King Size dell’armatore che, enorme, è contornato da nicchie e finestrature.
Dati Tecnici
Lunghezza fuori tutto | 21.30 m |
Baglio massimo | 5.76 m |
Pescaggio | da 2.80m a 4.50 m |
Dislocamento | 25.50 t |
Zavorra | 8.10 t |
Motore | Yanmar 4LV 195 hp |
Elica | KMH 50A-3 V drive |
Interni | 3 cabine – 3 bagni |
Serbatoio acqua | 1100 l |
Serbatoio gasolio | 1200 l |
Generatore | Mase is12 |
Inverter | Victron 8000 |
Batterie | 1000A24V lithium |
Piano velico | |
Randa | 148 mq |
Fiocco | 111 mq |
Staysail | 66,5 mq |
Code 0 | 238,6 mq |
Gennaker | 377,6 mq |