Prua verticale e linea filante caratterizzano questo nuovo Columbus Sport 50 Metri che, al pari dei primi modelli della linea Sport, che oggi viene universalmente riconosciuta come icona di sportività ed eleganza, rompe gli schemi ed abbacina per la sua bellezza.
Forse proprio per questo le immagini del varo, tenutesi presso il cantiere di Ancona, erano cosi attese. La flotta si arricchisce quindi di un nuovo modello da 50 metri, che racchiude gli elementi distintivi di questo design, combinando nuove sfumature estetiche ad uno sviluppo ingegneristico dello scafo che in navigazione garantisce un elevato livello di comfort, anche in condizioni di mare formato.
Columbus Sport 50 Metri: prestazioni fuori dall’ordinario.
Columbus Sport 50 Metri ha un’ingegneria navale realizzata da Palumbo Superyachts in collaborazione con lo studio Hydro Tec. Le linee esterne ed il design degli interni portano la firma di LUCA DINI Design & Architecture.
Spinta da due motori MTU da 2600 CV, M/Y K2 raggiunge i 21.5 nodi di velocità massima, 17 nodi di crociera e possiede una grande autonomia che le consente traversate transoceaniche.
“Un cinquanta metri semidislocante con carena a spigolo, capace di raggiungere la velocità massima con agile facilità e, allo stesso tempo, di navigare a 10 nodi consumando solo 70 l/h di combustibile. – Ci racconta Sergio Cutolo, fondatore di Hydro Tec –Tutto questo è stato possibile grazie a 35 anni di esperienza nel campo delle carene veloci coniugato allo sviluppo più recente di catene dislocanti ad alta efficienza.”
L’analisi delle prestazioni di questo superyacht alle velocità più basse ha infatti restituito valori particolarmente interessanti, redendo possibili consumi (e di conseguenza emissioni) bassissimi.
Un altro aspetto particolarmente curato, dal punto di vista tecnico, è stato quello relativo al contenimento di rumore e vibrazioni: alle prove in mare, appena effettuate, il Columbus 50 S ha ottenuto valori estremamente bassi di rumorosità nei locali ospiti, particolarmente significativi perché ottenuti ad un valore dell’85% della potenza massima dell’apparato propulsivo, ad una velocità quindi di poco superiore ai 20 nodi.