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L’evoluzione della specie: Arcadia Yachts vara il secondo Sherpa XL

Arcadia Yachts ha varato con successo il suo secondo Sherpa XL, perfetto esempio di uno degli elementi caratteristici del cantiere italiano, ovvero la presenza di volumi chiusi a prua che permettono all’armatore e ai suoi ospiti di godere di spazi convertibili a poppa. Arcadia riesce così a ottenere, a differenza di molti yacht dal layout tradizionale che optano per tante piccole aree separate, un unico ambiente dove le diverse funzionalità sono sempre collegate tra loro per garantire la massima convivialità tra gli ospiti.

Il successo del primo Sherpa XL non ci ha fatti sedere sugli allori”, racconta Ugo Pellegrino, Amministratore Unico del cantiere italiano. “Abbiamo ascoltato i suggerimenti dei nostri armatori e deciso di lavorare su diversi dettagli per rendere questa nuova unità il perfetto esempio della capacità ARCADIA di guardare sempre avanti. Da questo lavoro è nato uno yacht perfetto non solo per quell’armatore che desidera utilizzarlo per uscite giornaliere con tutti gli ospiti che si desiderano a bordo, ma anche per chi vuole vivere lunghe crociere con un altissimo livello di servizio, secondo quella filosofia ‘slow yachting’ che proprio Arcadia ha introdotto dieci anni fa”.

Arcadia Sherpa XL: Tanti dettagli arricchiscono un progetto vincente

I ponti di prua risultano sfalsati, così da sviluppare un blocco scale centrale caratterizzato da dislivelli ridotti. Un gioco di incastri particolare che, oltre a ottenere grandi spazi pur con un’altezza totale contenuta, ha permesso di avere una linea molto più filante, coerente con le performance dell’Arcadia Sherpa XL che nella sua versione con due motori IPS 1350 è in grado di superare i 23 nodi di velocità massima. I consumi, di circa 6,5 l/miglio a 12kn, sono quasi il 30% inferiori rispetto agli altri yacht del segmento 85-90 piedi. L’autonomia stimata, a 12 nodi, supera le 1.000 miglia, che diventano oltre 1.400 mantenendo una velocità di 10 nodi.

Gli ampi spazi aperti a bordo di ogni Arcadia sono esaltati su questo 24 metri, dove le grandi finestrature a tutta altezza, gli elementi “aperti” e di design inseriti nelle murate laterali e le innovative vetrate che si alzano e si abbassano come i vetri di un’automobile, generano degli spazi in cui il confine tra esterno ed interno diventa impercettibile, gli spazi chiusi si dissolvono e vengono assimilati dalla natura circostante.

Ma l’ultimo nato di Arcadia Yachts porta con sé novità significative: il cantiere ha scelto di sviluppare, insieme allo studio milanese Hot Lab, un nuovo layout della galley e ha lavorato sull’ergonomia dell’area equipaggio, sui materiali e le essenze.

La struttura stessa dello scafo dell’Arcadia Sherpa XL, con il suo baglio di circa 7 metri, consente di lavorare sul layout per andare incontro alle esigenze dei differenti armatori. Su questa seconda unità il cantiere ha optato per una cucina chiusa, riuscendo comunque a non influire sulle comodità del jardin d’hiver.

L’ingresso della cucina è stato posizionato lateralmente, così da enfatizzare la ‘discrezione’ della galley all’interno della skylounge e al tempo stesso servire sia l’aft deck sia il sunlounge con semplicità e rapidità. Anche la disposizione degli spazi interni alla cucina è stata modificata, portandola a circa 5 metri quadri complessivi, al cui interno trovano spazio un frigorifero a doppia anta di circa 1 metro di larghezza, un piano cottura con cappa integrata, un forno tradizionale e ampi spazi di storage su due livelli. Un hatch apribile a soffitto garantisce il corretto e rapido riciclo dell’aria.

La presenza degli elementi trasparenti

Il “trait d’union” tra esterni e interni, che enfatizza il rapporto con il mare e l’ambiente circostante, è sicuramente sempre rappresentato dalla skylounge, dove grazie alle finestrature laterali up&down, è sufficiente il tocco di un bottone per godere direttamente della brezza marina, la migliore aria condizionata che si possa desiderare.

L’utilizzo dell’elemento ‘vetro’ non si concentra solo nelle finestrature, ma diventa parte integrante anche degli spazi interni”, spiega Enrico Lumini, Head of Design di Hot Lab. “L’idea è stata infatti quella di accentuare le differenti funzioni della skylounge con l’inserimento di materiali tali che però non occludessero la vista. Ecco allora per esempio l’utilizzo di pareti vetrate, come quella che separa lo jardin d’hiver dalla wheelhouse, che permette di mantenere costantemente una profondità di campo visiva, pur mantenendo una separazione, quando necessario, tra i flussi dell’equipaggio e quelli degli ospiti”. In più, la presenza soluzioni oscuranti, garantisce un ulteriore livello di privacy.

La nuova skylounge dello Sherpa XL è ora ulteriormente valorizzata dalla selezione di nuovi materiali: il rovere in essenza coloniale per il parquet e il Light Grey Alpi scelto per il mobilio risultano ideali per aumentare la percezione di spazio a bordo già garantita dalla luce naturale, che filtra in questo tecnologico jardin d’hiver, la cui soffittatura accoglie i pannelli solari che caratterizzano tutti i modelli Arcadia. La loro presenza permette di ridurre l’uso dei generatori esaltando i suoni della natura quando in rada e l’ampio utilizzo di soluzioni vetrate all’avanguardia ad altissimo isolamento termico è l’ulteriore testimonianza della volontà del cantiere di rimanere fedele ai propri valori ecologici.

Anche nella scelta delle paratie e del mobilio”, continua Lumini, “si è optato per materiali riflettenti, dove i contrasti tra lucido e opaco non fanno percepire le paratie come chiusura, ma le rendono quasi dei ‘portali trasparenti’. Ne è un perfetto esempio la parete tra la zona lounge e il corpo scale che collega tutti i ponti: l’abbiamo trattata come fosse una parete parasole esterna, con nichelatura lucida a specchio di base, sormontata da una serie di stecche verticali in essenza, che aumentano ulteriormente la spaziosità nel salone”.

Sul lower deck, la suite armatoriale si sviluppa senza soluzione di continuità nella stanza da bagno, priva di paratie di divisione, consentendo quindi all’armatore di vivere uno spazio dal respiro quasi domestico: ampio, aperto, luminoso anche grazie alla presenza di grandi finestre panoramiche a pelo d’acqua. Anche la cabina Vip di prua segue lo stesso principio e grazie ad esso riesce ad ampliare la percezione spaziale quasi teatralmente. A queste si aggiungono due cabine ospiti con letti gemelli, entrambe dotate di bagno privato.

Per quanto riguarda la zona crew, l’equipaggio ha a disposizione un box doccia separato, mentre lo spazio di stivaggio è composto da armadiature e vani sotto i letti e sotto la scala sollevabile. Inoltre, un accesso diretto alla timoneria e alle postazioni di manovra rende molto più agevole il servizio, assicurando la totale privacy all’armatore e ai suoi ospiti. Il cantiere ha inoltre realizzato una terza cabina (in optional) studiata per la possibile presenza della hostess.

Il rapporto diretto con il mare e l’ambiente circostante, da sempre uno dei tratti distintivi della filosofia Arcadia, è parte integrante di questo secondo Sherpa XL ed è esaltato nel pozzetto, direttamente collegato alla plancetta di poppa con una breve e scenografica sequenza di scalini che crea un gioco di incastri tra le murate sottili e il basso volume che sorregge il prendisole. Protetto dal sunlounge e da porte vetrate scorrevoli, questo vero e proprio patio sul mare, accoglie la zona pranzo per dieci ospiti, due wine cooler e un ampio storage: tutto il necessario per trascorrere momenti in totale relax.

Altro tratto distintivo del progetto Sherpa XL è la presenza, a proravia della sala macchine, di un garage laterale che può ospitare un tender di circa 4 metri, lasciando così la plancetta immediatamente utilizzabile dagli ospiti appena gettata l’ancora in rada: un vantaggio in termini di eleganza e comfort unico rispetto ai prodotti presenti oggi anche nel segmento 85-90 piedi; il garage trasverso inoltre funziona anche da isolante acustico tra la sala motori e la master cabin.

Il ponte superiore accoglie invece l’ampia sunlounge, dotata di un’area bar che esalta la filosofia open-air dello Sherpa XL: tutta questa zona infatti, a differenza dei tradizionali fly deck con timoneria, è totalmente dedicata agli ospiti e alla loro privacy. La regolarità della sunlounge permette di accontentare le possibili richieste di personalizzazione del cliente anche attraverso forniture loose.

Deborah Gigli

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