Difficile riassumere in poche righe la personalità, l’esperienza e le competenze di Mario Gornati, classe ’72, che da un anno a questa parte è Chief Marketing Officer del Gruppo Azimut Benetti, primo produttore al mondo di superyachts secondo il Global Order Book 2023.
Laureato allo IULM di Milano, in Lingue e Comunicazione, inizia la sua esperienza lavorativa in un’importante agenzia di comunicazione, come lui stesso sottolinea “Il mio viaggio professionale parte oltre 20 anni fa come Account Manager presso l’agenzia di PR e Comunicazione Ad Mirabilia di Milano.”
Dopo l’esperienza in agenzia, Mario Gornati incontra subito il mondo della nautica e avvia una lunga e proficua esperienza lavorativa in Sanlorenzo Yacht dove, non solo accresce il suo bagaglio di formazione e competenze, ma raggiunge importanti risultati, come dice ai nostri microfoni nel corso di un’intervista al Cannes Yaching Festival:
“Ho avuto negli ultimi 15 anni e nella mia precedente azienda, il privilegio di contribuire ad un progetto molto importante. Sono entrato in azienda quando fatturava 40 milioni e ne sono uscito dopo una quotazione in borsa di successo, con un fatturato di quasi di 550 milioni. Ho visto e dato il mio contributo al mercato, allo sviluppo del brand e al posizionamento dello stesso in giro per il mondo. È stata una bellissima esperienza, che mi mi ha anche consentito di sviluppare le qualità per entrare nel radar delle aziende del settore e per arrivare a lavorare per il gruppo Leader del mercato (Azimut Benetti – N.d.R.).”
Ma questo è solo un nuovo punto di partenza per Gornati, che ora si prefigge altri obiettivi e affronta inedite e stimolanti sfide per il Gruppo Azimut Benetti, del quale è entusiasta di far parte:
“Quando la dott.ssa Giovanna Vitelli mi ha proposto di assumere la carica di Chief Marketing Officer del più importante costruttore di superyachts al mondo, sono stato molto felice perchè ho avuto la conferma che l’impegno, i sacrifici e l’abnegazione di questi anni hanno dato un risultato. Oggi con gruppo Azimut Benetti sono finalmente approdato in champions league e sono molto soddisfatto di poter dare il mio contributo.”
“Abbiamo appena portato a compimento il progetto di riposizionamento del brand Azimut, ed ora lo stiamo facendo anche con il brand Benetti. Il cantiere visto come “the house of yachting” un vero punto di riferimento per la nautica, che ci permette di confermare la nostra leadership aggiungendo la sensibilità alla bellezza, tipicamente italiana, delle nostre imbarcazioni.”
Azimut ha una grande storia di eredità e knowledge ma Mario Gornati guarda costantemente al futuro, prevedendo quelli che saranno i cambiamenti del settore, e anche il ruolo che giocherà l’economia digitale in questo scenario:
“Il digital è fondamentale perché risponde alle esigenze degli armatori e degli appassionati. Era già in una fase di evoluzione, ma dopo il Covid la tecnologia è diventata rapidamente il futuro. Il metaverso e gli nft saranno forse i successori dei social e noi non dobbiamo avere chiusure mentali nei momenti di passaggio. A questi nuovi mezzi corrispondono anche nuovi target, ai quali bisogna assolutamente comunicare. Non bisogna sottovalutare queste innovazioni, il metaverso poi ti mette nelle condizioni di comunicare in un nuovo modo, non è solo il mezzo ad interessare ma anche il target futuro che rappresenta.“
A proposito di futuro, Azimut Benetti ha avuto un ruolo davvero fondamentale per quanto riguarda le innovazioni, portando la nautica ad essere sempre più sostenibile già dal 2006 con il motore ibrido Azipod:
“Da più di 12 anni abbiamo inserito tre pilastri nella nostra strategia e, ogni volta che Azimut studia una barca, si basa su queste tre pietre miliari. Il primo pilastro è l’utilizzo e lo studio delle carene: facciamo degli studi molto complessi per renderle più performanti e quindi più sostenibili. In quest’ambito ci siamo dati come regola: la carena di un nuovo modello deve arrivare a ridurre di almeno il 20% le emissioni rispetto o al modello precedente.
Il secondo pilastro è quello dell’utilizzo estensivo del carbonio, un materiale che autoproduciamo e costa, che però garantisce più leggerezza, quindi, un’ulteriore saving sui consumi. Il terzo pilastro è quello relativo alla propulsione, dove studiamo e poi realizziamo la soluzione più adatta che poi utilizzeremo sul mercato. Questo percorso ci ha inoltre permesso di essere sempre i primi ad uscire con dei prodotti realmente testati e riscontrabilmente sostenibili.
Questi sono i tre fattori alla base dell’approccio sostenibile, una chiara fotografia dell’impegno concreto e da lungo tempo che Azimut ha nei confronti della sostenibilità dell’ambiente.”